Chiedo immediatamente scusa per la definizione poco appropriata, di cui probabilmente i montenerini non sarebbero affatto contenti. Perchè non stiamo parlando di una gara di baggianate, bensì della “Pintata del Rotolo”: una gara a chi arriva primo tra gruppi perlopiù di adolescenti (fomentati non poco dagli adulti), rappresentanti le contrade; i quali spingono rotoballe di paglia lungo un percorso per i saliscendi del paese.
Non è il palio di Siena, ma la gara è affrontata con rigore, serietà e una aspettativa quasi paragonabili. D’altronde i Pali delle Contrade hanno in Toscana un valore sempre equiparabile in quanto ad aggregazione e campanilismo.
Il palio viene come da consuetudine benedetto in chiesa dal Parroco. E quanto sul serio si prende la cosa, anche religiosamente, lo si capisce dall’immagine del santo sullo stendardo, con l’aureola concentrica che ritrae una rotoballa alle sue spalle. Realizzato dai bambini delle elementari, ma con un risultato degno di un vero artista contemporaneo dai tratti estetici di Modigliani.
Dalla mattina alla sera, le migliori foto che qui pubblico mostrano la sfumatura dell’atmosfera paesana, dalla formalità del corteo delle dame agli sfrenati festeggiamenti della vittoria. Che non si fermano neppure al tramonto, quando i banchi densi di pioggia provenienti dalla costa minacciano all’orizzonte.
Il paese è una perla alle pendici dell’Amiata, troppo spesso ignorato dai visitatori in direzione vetta. Degna di nota, oltre al pozzo mediceo, la non piccola torre aldobrandesca nel parco, sovrastata da un cipresso ancor più grande.