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Il tramonto è servito

Il tramonto è servito

Giornata fredda e uggiosa, ma le ultime ore hanno proiettato questo fantastico tramonto davanti al tavolo imbandito.

Una giornata intera di fotografie allestite, tovaglie ripiegate, riflessi di porcellana al punto giusto, finti aperitivi, faretti, e rotazioni di ombrelli. Ma il contributo più interessante è sempre quello imprevedibile della luce naturale.

Le fiaccole dell’Amiata

Le fiaccole dell’Amiata

Il momento dell’accensione delle fiaccole, il 30 dicembre a Santa Fiora, sul Monte Amiata. Il vento forte spazza il ponte che porta alla piazza centrale e il fumo delle cataste avvolge tutto il paese, soprattutto nelle prime ore della sera.

La frittura infinita della pescheria crea una cortina che si spande dalle saracinesche fino a scontrarsi con i fumi delle ciabatte e delle salsiccie, all’angolo del vicolo.

Nello stesso modo le fiamme e la musica si dividono le piazze sfumandosi ad ogni incrocio; in un baccano di odori, rumori e faville.

Tramonto quasi Natale

Tramonto quasi Natale

Dalle mura di Capalbio medievale, il tramonto sull’Ansedonia. Ho sentito dire che oggi da qui si fa vedetta sull’arrivo dei migranti. Poco sotto, in paese un cartello invita alla pesca di solidarietà .

Temporale Toscano

Temporale Toscano

La luce influenza la mia vita. Dalla fotografia alla scrivania. La sua temperatura  influenza moltissimo il mio umore, la mia capacità  di concentrazione e di rilassamento.

Questo temporale toscano e la luce elettrica di un lampione dividono il fotogramma nella temperatura e nello spazio. Raccontanto il bollente e protettivo calore domestico di un casale e la gelida saetta in una notte di primo inverno. CONTINUA…

Ruvido giallo e poroso

Ruvido giallo e poroso

Ciò che era nel sottosuolo di staglia verso il sole sulle città  della Toscana e dell’Umbria. La maestosità  di ciò che vedete sopra corrisponde esattamente ad una voragine sotto. Cunicoli, piccionaie, pozzi, tombe e cattedrali sotto i vostri piedi aspettano solo di essere visitate. E talvolta sono profondi quanto alte le torri e i campanili.

Questo è il corso Cavour di Orvieto. Parente stretto nelle sue origini, di Pitigliano.

Stazione fluviale

Stazione fluviale

Quando percorri una strada di un paese straniero e d’improvviso ti si apre una piazza in fiera che squilla a fanfara con un’orchestra di ottoni, sembra già  una cosa un po’ retrò.  Ma poi risuona la doppia campana di un tram in partenza; quando il bigliettaio sbarra il soffietto capisci che sei tornato indietro nel tempo.

Frotte di bambini si sparpagliano con palloncini retti da una stecca leccando caramello trasparente. I padiglioni dietro i tigli sfumacchiano carni e versano da bottiglie ricurve. Un’insegna cilindrica a righe arrotolate ruota sinuosa davanti alla vetrina con riflessi di sedili in pelle e gente ingrembiulata. CONTINUA…

Traslucenza di un fico

Traslucenza di un fico

Questo piccolo albero di fico sul muraglione di un giardino in un vicolo di Orvieto si gode il tiepido sole sul tufo. La luce sembra statica, ma ci vogliono pochi secondi prima che il sole scavalchi il muro oltre lo zenith. Le ombre ruotano e si stirano. CONTINUA…

Case che scompaiono

Case che scompaiono

Via dalla Toscana. Sono già  stato qui ad est un po’ di volte. E stavolta credevo di aver esaurito l’interesse e la passione che queste abitazioni mi suscitano. Avevo già  ritratto le case e le finestre russe, i migliori scatti sono qui nella galleria “finestre russe“. Nella russia moderna non c’è più spazio per questo tipo di abitazioni. Se visitate Mosca, le testimonianze di come si viveva in questa terra a fine ottocento non esistono già  più. CONTINUA…

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