Una volta all’anno in periodo di vendemmia è possibile degustare quasi tutti i migliori Morellino (e non solo), durante l’Evento delle Cantine Aperte a Scansano. Un tributo organizzato dal locale ufficio di promozione turistica – forse un sacrificio dovuto – da parte dei produttori della zona al paese che ha dato i natali alla DOC e DOCG, ormai con un successo sempre crescente ed internazionale.
La denominazione di origine Morellino di Scansano DOCG è riservata ai vini prodotti con uve del Sangiovese per almeno l’85% e da altri vitigni a bacca nera, idonei alla coltivazione nella zona comprendente la fascia collinare della provincia di Grosseto tra i fiumi Ombrone e Albegna, in Toscana.
Quest’anno tra una degustazione e l’altra ho deciso di ritrarre in foto alcune delle cantine più belle del paese. Non troppi assaggi: la luce nelle cantine è poca e la lente ultra-grandangolare non delle più luminose. E questo richiede la massima stabilità e concentrazione per evitare l’utilizzo di un fastidioso treppiede. Quindi se incontravate un individuo appoggiato con la testa al muro quasi abbracciato alle pietre o sdraiato sul selciato, quello potevo essere io. Sobrio con la doppia tracolla: la taschetta verde del bicchiere in dotazione e la borsetta della fotocamera.
A Scansano le cantine sono quasi tutte piccoline – tranne la medioevale sul lato nord del paese subito fuori le mura – e vocate alla fruizione sociale piuttosto che alla conservazione del vino, come invece se ne trovano nelle città del tufo come Sorano e Pitigliano.
Questi luoghi e gli oggetti che conservano raccontano decenni di feste, sagre e stagioni di bella vita; i proprietari vanno fieri delle loro tane e si mostrano quasi sempre ospitali e generosi. Lavandini scavati nella pietra, inferriate, antiche segnaletiche, botti impregnate, copri pietanze anti-zanzare grosse come nasse, collezioni di etichette, trofei sportivi, rame, attrezzi agricoli.